
Ricci ha gettato la spugna. Nonostante fosse in sella solo da un anno aveva già dato segni di sofferenza e il risultato delle elezioni per la presidenza della Provincia (andata alle destre a seguito delle defezioni di diversi consiglieri comunali iscritti al Partito Democratico) è stato per lui il colpo di grazia. Fu facile essere profeti nel momento stesso in cui Ricci venne eletto.
La sua sfortuna è stata quella di essere il simbolo provinciale dell’avvento dei renziani nella sala dei bottoni di Piazza Sant’Agostino (a proposito, c’è rimasto qualcuno o qualche soldo a Sant’Agostino?). I renziani sono saliti al potere interno e locale, nelle roccaforti ex PCI, proprio quando lo stesso Matteo stava crollando sotto i colpi delle sue chiacchiere berlusconiane. Sì, belusconiane. E’ stato infatti il suo teorico nemico politico a sostenere per primo, come Tonino Guerra, che l’ottimismo è il sale della politica.
Aveva pensato, il fiorentino-rignanese, che spargere ottimismo tra i poveri e i disoccupati potesse portare voti e sorriso sulle labbra dei meno fortunati. Così non è e gli unici ad averlo seguito sono stati gli imprenditori cui si era affiancato, appoggiato. Ma si sa, gli imprenditori fanno relazioni, ma non portano che pochi voti e Renzi a fine scalata (delle suddette roccaforti) è volato giù dalla vetta ruzzolando senza fine (ancora deve arrivare a fondo valle) e i suoi rappresentanti locali sono rimasti senza terreno sotto i piedi.
Chissà se l’ex sindaco di Firenze recupererà mai posizioni sul piano nazionale e locale. Di fatto oggi il PD è un morto che sta fermo (non cammina) e senza prospettiva alcuna. Il quadro politico italiano è un disastro e Renzi ne è il simbolo.
Pur di mandarlo a quel paese, dopo l’innamoramento, gli italiani si sono affidati all’incognita della coppia di improvvisati che oggi guida il governo.
E gli Albano Ricci di turno non possono resistere da soli al comando di truppe sfaldate, divise, disintegrate.
Occorre qualcosa di nuovo e affascinante per poter ricostruire un barlume di opposizione all’attuale potere (Dio solo sa quanto ce n’è bisogno) giallo blu.
Chissà quanto tempo passerà. C’è perfino il rischio che l’Italia vada a sbattere una musata senza avere alternative. Già si scorgono nubi di polvere all’orizzonte; sarà la troika che avanza in carrozza?