
All'alba i carabinieri si sono presentati in casa di Peter Polverini, residente a S. Giustino Umbro. Il giovane lavora ad Arezzo alla Snai di Campo di Marte. Il Dna è identico a quello rilevato sul luogo del delitto, estratto dai medici legali dell'università di Pisa. Katia Dell'Omarino fu ritrovata la mattina del 12 luglio. uccisa sul greto del torrente Afra, nei pressi del ponte del Diavolo
Lo hanno preso all'alba i carabinieri, eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare del Gip Anna Maria Lo Prete.
Oltre alla corrispondenza del DNA, ritrovato sotto le unghie della vittima, ci sarebbe almeno un testimone, che ha visto l'auto del ventiquattrenne nella zona del delitto e nelle ore in cui Katia è stata uccisa e le telecamere del museo Aboca, che hanno ripreso l'auto (del padre) del presunto assassino a Sansepolcro.
Il giovane è parso calmo e arrendevole ed ha immeditamente indicato ai Carabinieri ove si trovasse l'arma del delitto (un martello) che è stata prontamente recuperata.
A questo punto la confessione formale nel colloquio di garanzia è solo ormai un atto formale.